Costretta dai genitori a restare incinta dopo nozze forzate: ragazza di 19 anni riesce a fuggire e denuncia tutto.
Mentre dal caso di Liliana Resinovich arriva una svolta improvvisa, a Rimini una ragazza di 19 anni ha denunciato i propri genitori dopo essere stata costretta a un matrimonio forzato con un uomo di 40 anni. La giovane, come riportato da Fanpage, è stata sottoposta a continui abusi nel tentativo di farla rimanere incinta.

Ragazza di 19 anni costretta a rimanere incinta: i fatti
Dalla vita normale di una ragazza cresciuta in Italia fin da piccola, tutto è cambiato improvvisamente per la ragazza di 19 anni di Rimini. Alla fine di novembre scorso, i suoi genitori l’hanno convinta a seguirli in Bangladesh con una scusa.
Una volta arrivata, le hanno sottratto documenti e cellulare e l’hanno costretta con la forza a sposare un uomo di 40 anni che non aveva mai visto prima. Il matrimonio è stato celebrato nel dicembre successivo. “Il giorno delle nozze piangevo per la disperazione, ma tutti pensavano fosse felicità“, ha raccontato la giovane al Corriere di Bologna.
Dopo le nozze, la situazione è peggiorata. La madre le ripeteva: “Sei di proprietà di tuo marito e adesso devi rimanere incinta“. Secondo l’accusa, la ragazza è stata costretta a subire violenze sessuali dal marito e le sarebbero stati somministrati sonniferi, tranquillanti e farmaci per favorire una gravidanza che lei ha cercato in ogni modo di evitare.
“Mio padre aveva detto a mia madre di legarmi al letto e rompermi le ossa per evitare di fuggire. Poi furono messi lucchetti alla porta, per impedirmi di uscire“, ha raccontato la giovane.
Il piano per scappare e l’arresto dei genitori
In un contesto di abusi continui e senza via di fuga, aggiunge Fanpage, la ragazza ha avuto il coraggio di elaborare uno stratagemma per salvarsi. Ha finto di voler cedere alle richieste dei genitori e ha chiesto di tornare in Italia per effettuare visite mediche e affrontare una presunta gravidanza in modo più tranquillo.
Una volta rientrata, è riuscita a contattare tramite un’amica il consultorio di Rimini, che ha poi allertato le forze dell’ordine. I carabinieri hanno fatto scattare l’operazione denominata “Saman 2” e nell’aprile scorso, al rientro in Italia dei genitori, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip di Rimini. Oggi la giovane vive in una località segreta, dopo aver ricevuto minacce dai parenti.